Cosa cerco nella gente che viene a fare i colloqui? La passione per il lavoro che faranno! E non è facile all'interno di un colloquio scovarla; si deve vedere l'occhio brillante e una leggera pazzia quando si tocca un argomento interessante per il candidato. Come si fa a lavorare senza passione? Bisogna ritrovare il senso della parola 'passione', anche dal punto di vista della sofferenza.
Ogni lezione di ballo è pura passione, è un abbattimento di qualsiasi tipo di orgoglio, una presa di coscienza della propria incapacità ma anche una speranza di arrivare verso vette migliori, diminuendo i difetti e portando al massimo i pregi.
Lo stesso messaggio arriva da tutti i miei maestri. Recalcati, Ikeda, Vaccari, tutti tendono a bastonare, ad incoraggiare e moooolto raramente si complimentano. Il loro fine è portare al massimo le proprie capacità che sono estremamente maggiori di quello che la nostra mente pensa. I limiti che ci imponiamo sono enormi, agghiaccianti.
Il messaggi che ci arriva dai maestri è che tutto è lotta e fatica, e passione, e competizione. Ma il messaggio che può apparire cattivo è invece una profonda sfida verso una vita ricca di soddisfazioni. Solo controcorrente ci si diverte a remare, solo vincendo una importante gara si è soddisfatti (ballo), o lottando contro una propria paura (buddismo), o consegnando software di qualità (lavoro).
Recalcati non si limita a bastonarti: ho il corpo troppo debole per ballare: ho muscoli delle braccia e addominali atrofizzati, e questo genera tanti problemi di cui non riesco ad accorgermi.
Ikeda ammonisce sulla oscurità della vita che in fondo è il non credere nelle proprie capacità, il 'non ce la farò mai', il 'non ci provo neanche', e il 'io ce l'ho messa tutta ma sono gli altri'.
Vaccari puntualmente spinge affinchè le funzionalità siano sviluppate e mandate in produzione, senza seghe mentali inutili.
Guardate ad esempio l'elenco di ciò che si è trattato nella odierna lezione di ballo :
- quando si va indietro le ginocchia piegano in avanti
- l'effetto swing nel giro a destra
- immaginare la pressione sulla schiena che spinge in diagonale dall'alto verso il basso mentre si va in avanti e dall'alto verso il basso sul petto mentre si va indietro
- una sola anca è ammessa fuori partner in ogni momento
- l'effetto di scatto nell'apertura del tango è data da un leggero slittamento del busto a destra prima dello 'strappo' a sinistra
- la followy è in linea di ballo, girata di 180 tra la fine del primo passo e l'inizio del secondo
- mettere una pressione mostruosa sull'alluce del piede sinistro, girato verso l'interno coscia, nei link del tango al fine di bloccare il movimento rotatorio
- il conteggio del fleckerl nel valzer viennese è : 7 di giro destra, 8 di cambio, 1-2-3-4 di giri a sinitra verso il centro, 5, 1, 2 (incrocia indietro), 6, 1,2 (sempre avanti), 7,1,2 (incrociato dietro) 8 di check, indietro e riprendere con i giri
Un elenco enorme, e se anche 1 solo punto fosse per sempre interiorizzato sarebbe un ENORME passo avanti!
Lo studio, l'allenamento, la volontà e l'umiltà sono alla base di qualsiasi percorso. Ed alla fine di ogni tappa bisogna sentirsi stanchi, a volte soddisfatti e a volte no, ed anche speranzosi.
Cerco di farlo anche a lavoro. Per me la tappa è una commit nel repository, una consegna di un pezzo minimale di funzionalità, che tendo a fare ogni ora circa. C'è gente che non è focalizzata sul prossimo passo, rimette in discussione tutto e non combina niente. Ogni passo , come ogni istantanea di ballo, deve essere perfetta di per sè. La tecnica è alla base della bellezza.
E in fondo tutto ciò che cerco è la bellezza. La bellezza di un ballo, che si perde se non c'è tecnica ma anche se non c'è eleganza. Ho visto coppie che ballano tecnicamente benino distruggere ogni immagine di sè per come trattano il partner o perchè ballano con la cicca in bocca. La bellezza della recitazione buddista, con il ritmo della voce, l'incenso, l'acqua, le candele, e quel senso estatito di contemplazione dell'universo attraverso un foglio di carta. E anche la bellezza del codice scritto, che sì deve essere pulito ma anche simmetrico come un tempio greco e si deve leggere come si legge una fiaba dei Grimm, sapendo che c'è un lieto fine :)
Come fare a capire se si sta procedendo giustamente?
Ogni tappa deve essere seguita da una sensazione positiva ma con una leggera insoddisfazione. Ogni ballo, anche il migliore, ha sempre almeno un passaggio che poteva essere svolto meglio. Ogni recitazione buddista deve avere un effetto benefico; che non vuol dire necessariamente essere felici; a volte vuol dire essere aspri, irati come un leone che sta per azzannare una preda, cioè la voglia di superare una paura.
Ogni lavoro deve terminare con un po' di stanchezza, di soddisfazione per il codice scritto ma anche con una visione di qualcosa migliore.
E se non si procede giustamente che si deve fare?
Nel buddismo si dice che ogni pensiero, azione e parola genera una causa di un effetto che prima o poi si manifesterà. Questo è il karma. Attraverso la volontà di fare meglio, lo studio in 'ambiente protetto' (che è l'allenamento di ballo nella propria scuola ad esempio o la pratica dello studio nel lavoro o i meeting di gruppo nel buddismo), e lo sfidarsi nella realtà, vendendo cara la pelle :) Eppure tutto nasce dalla determinazione, cioè dal proprio io.
Ed ecco giunti all'essenza: ogni problema è al 99.9 % legato alla volontà della persona. La paura nel ballo è molto chiara e non c'è bisogno di spiegarla. Forse è nel lavoro piu difficile vedere questo pattern. Ed ecco l'effetto 'gruppo di ascolto' che vedo così chiaro nella comunità agile, cioè la tendenza alla lamentela verso tutti: i clienti, i colleghi, la tecnologia, mai verso sè stessi.
Tutto nasce da un attestato di incapacità e dalla voglia di migliorarsi.
2 commenti:
Questo post giuro che me lo stampo...
Bello, Tommaso, ne avevo bisogno, grazie!
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