Lavorare dal cliente



Nel settembre 2009 scrissi questo blog post: i falsi miti del Customer On Site

Son passati 2 anni e sono della stessa idea. Ho cambiato progetti, clienti, sedi, ma c'è sempre una costante: l'incapacità organizzativa che si manifesta in questi fenomeni:

  • essendo lo sviluppatore (o il cliente) 'in zona' non ci sono momenti dedicati per il planning, o la raccolta di specifica, o la dimostrazione di ciò che si vuole o che si sta realizzando. Sia lo sviluppatore che il cliente sono implicitamente sempre disturbabili. Quindi spesso vengono disturbati, e di conseguenza portano avanti tante attività, tante parentesi aperte, senza chiuderne alcuna per parecchio tempo.

  • Last in first out: è difficile delegare e incasellare le attività in qualcosa che si può fare prima o dopo. L'ultima mail o l'ultima telefonata sono sempre più importanti di qualsiasi attività in corso. Tale incapacità di prioritizzare le attività porta a ritardare l'obiettivo e a non portare mai avanti attività di media o bassa priorità, che sono comunque importanti.

Sul concetto di bassa priorità rammento che in un progetto recente un team ha delegato ad un solo collega la scrittura e manutenzione degli script di deploy dell'applicazione. Quando qualcun altro doveva metterci mano si sentiva a disagio, non avendo mai affiancato lo sviluppatore originario. Quegli script erano frutto di venerazione e timore, perchè a lungo sono andati senza bisogno di conoscerli. A fronte di un problema l'unica speranza era di 'riprovare' e sperare di non aver bisogno di aprirli in lettura :) La manutenzione degli script e in generale il passaggio di consegna sono sempre state considerate attività di bassa priorità da parte del team, era tutto sacrificabile rispetto all'ultima richiesta del cliente di dare un colpo di vernice al front web.


Insomma le soluzioni sono sempre quelle:
1) che tu sia dal cliente o no, accordati per dei momenti dedicati dove svolgere le varie attività di sviluppo
2) dai importanza alle attività in alta priorità ma lasciati un buffer temporale costante dove portare avanti attività di media e bassa priorità.

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