Con i miei colleghi abbiamo discusso a pranzo della tematica delle retrospective, tipica e fondamentale pratica di ogni metodo agile.
Ho partecipato a numerose retrospective, sia nel mio team che in altri team.
Il concetto chiave della retrospective è riflettere a mente fredda su come si sta lavorando così da migliorarsi.
Nella letteratura viene data una fondamentale importanza alle azioni: ogni retrospective che si rispetti deve avere come output un certo numero di azioni correttive.
Non sono d'accordo su questo punto.
Penso che il valore della retrospective sia principalmente la condivisione di punti di vista sia razionali che emotivi legati al lavoro.
Le azioni quindi sono importanti per apporre un cambiamento, ma ciò che noto è:
- si dà poco tempo alla riflessione su quali azioni intraprendere. In una retrospective di 1 ora ad esempio questa fase viene relegata agli ultimi dieci minuti. E' un peccato perchè la scelta dell'azione da compiere ha un immediato effetto sulla prossima iterazione, e uno sbaglio o una scelta non meditata può portare a parecchi fastidi.
- spesso le azioni scelte riguardano gli altri: chiediamo al pm/cliente di comportarsi differentemente. Non è un male a prescindere, ma il focus dovrebbe essere principalmente sul PROPRIO modo di lavorare, dove chiaramente si hanno piu leve!
- la strategia di scelta delle azioni. Il piu delle volte ho notato che vale la democrazia: l'azione piu votata vince. Analizzando l'output di molte retrospective ho notato che vincono di solito le azioni che richiedono meno sforzo oppure il cui impegno non è personale. Penso che la strategia democratica della scelta delle azioni non sia sempre la migliore. Una alternativa potrebbe essere far scegliere a una sola persona l'azione da intraprendere, e ruotare la persona di volta in volta.
- ammettiamolo: non sempre si propongono azioni risolutive per i problemi riscontrati. A volte pur di tirar fuori delle azioni si propongono idee poco efficaci.
Esempi di azioni poco utili in generale sono:
- cerchiamo di scandire meglio il ritmo del lavoro applicando con piu dedizione la tecnica del pomodoro
- iniziamo prima/dopo lo standup
- lo standup è troppo lungo, fissiamo un tempo massimo
- lo studio: facciamo così o cosà
- dedichiamo x ore alla settimana al refactoring
Queste azioni portano dei benefici ma tendono a curare l'effetto non la causa.
Lo standup è lungo e al posto di rispondere alle classiche domande si sbrodola in tematiche di analisi ?
Il problema probabilmente è che non c'è un tempo dedicato all'analisi o alla risoluzione di problemi, e quindi le persone sfruttano (giustamente) l'unico momento in cui si condivide insieme.
Concludendo,
le retrospective hanno l'enorme vantaggio di portare allo scoperto pensieri emozioni e ragionamenti che altrimenti rimangono personali.
E' importante dedicare il tempo necessario per riflettere bene su quali azioni efficaci si possono attuare!
Probabilmente la fase di scelta delle azioni deve essere successiva alla retrospective e deve avere un momento dedicato.
1 commento:
Mi chiedo se dividere la retrospective in 2 time-box con il secondo dedicato alle azioni possa aiutare.
Anche chiedersi quali problemi richiedano un approfondimento potrebbe aiutare. In modo di pianificare dei meeting per discuterli invece che precipitarsi con troppa fretta e superficialitá alle azioni.
Infine, per evidenziare una eventuale tendenza a puntare su cose che dipendono da altri e che sono troppo generiche, posizionare le azioni in un quadrante come questo potrebbe aiutare il team a prendere consapevolezza e poi aiuto-regolarsi:
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